In foto il periodico bi/tri settimanale “Diario di Roma”. Fu pubblicato dal 1808 al 1836
Dopo l’annunzio pubblicato su vari Giornali Scientifici dell’Europa sul mezzo ideato dal Sig. Cav. G. Alesini per preservare i Pompieri negli incendi dall’azione del fuoco e dalle fiamme, il qual mezzo consiste nel cingerli di un involucro formato di tessuto di fili metallici, come sono le lampade di sicurezza del celebre Davy, sovrapposto ad una tunica di amianto; non tardò il signor Marchese Giuseppe Origo, Colonnello e Comandante vigilantissimo del Corpo dei Pompieri Pontifici in Roma, a rivolgere su questo oggetto tutta la sua attività e il suo ingegno.
Avendo egli fatte diverse prove per garantire con altri espedimenti il corpo umano dall’azione del fuoco, giunse ad accertarsi, che la lana ed il panno, già in se stesso cattivo conduttore del calorico, avrebbe acquistato questa virtù conservatrice, diventando incombustibile, e che ciò poteva ottenersi inzuppandolo in una soluzione di sostanze saline; ond’è, che rivestendo i Pompieri di panno così preparato, avrebbe potuto difenderli dalla forza del fuoco, ed ottenere nel contempo istesso a vantaggio del Governo un maggiore economia nella spesa.
Volle comprovare col fatto questo suo divisamento; e nella sera del 26 giugno decorso fece a tal effetto costruire, nell’arena del Mausoleo di Augusto, una specie di ambulacro o corridoio, della lunghezza di palmi 23(1), formato di una armatura di ferro, ai lati della quale, nonché alla sommità, fece adattare vari fasci di legna secca, spargendo sul pianterreno ricci di tavola ed altre sostanze combustibili.
Il vestimento da indossarsi consisteva in pantaloni e corsetto di panno ordinario, che suole indossarsi per le basse monture(2) di detto Corpo, preparato come sopra; in una maschera parimenti di panno, fornita alle due aperture degli occhi di due vetri piani, all’apertura della bocca di una spugna inzuppata di acqua per facilitare la respirazione; in un doppio cappuccio per garantire la testa; in guanti e coturni(3) dello stesso panno per difendere le mani ed i piedi.
Appiccatosi il fuoco alla legna, fu sì viva e rapida la combustione, che le fiamme, animate dalla libera circolazione dell’aria, si elevarono a grandissima altezza e sembravano rendere, con la loro violenza ed incrociamento, assai periglioso, anzi impossibile il transito per lo spazio dominato da questo concentrato fuoco, il quale formava una sola intensissima fiamma. Pur nulladimeno le due Guardie del Corpo signor Angelo Lusvergh, Macchinista dell’Università e Sergente Macchinista di detto Corpo, e il signor Domenico Marcelli Comune, ricoperti dal descritto vestiario, si esposero coraggiosi al cimento, e traversarono impunemente varie volte quel vivissimo fuoco senza risentirne pregiudizio veruno, e senza essere impediti nella respirazione.
Fecero inoltre vedere che, muniti dei guanti suddetti, potevano senza danno maneggiare il fuoco e stringere i tizzi ardenti. Assistevano a queste prove, oltre il lodato signor Comandante e gli Oficciali del suo Corpo, anche il Professore di Fisica dell’Università signor Bartolocci, e i signori Professori Folchi e Carpi, che rimasero soddisfattissimi, ed applaudirono all’ingegnoso ritrovamento del signor Marchese Origo; il quale preservando l’individuo dall’azione del fuoco, presenta anche il vantaggio di renderlo libero all’esercizio delle diverse manovre, attitudini e movimenti.
argomento segnalato dall’Ing. Antonio Pacini
NOTE:
(1) – Palmi 23 = circa 5 metri
– Il palmo romano, una delle misure in uso a Roma e nel suo circondario, è pari a m. 0,223422. Si divide in 12 once, l’oncia in 5 minuti. Tre palmi romani costituiscono il braccio o passetto;
– La canna architettonica è di dieci palmi romani. Cinque canne fanno la catena architettonica;
– La canna mercantile si divide in otto palmi. Il palmo di questa canna è diverso da quello della canna architettonica;
– Lo staiolo, base di misure agrarie, è di palmi romani 5,75. Dieci staioli fanno la catena agrimensoria.
(2) – montura = divisa; bassa montura = divisa da intervento
(3) – coturni = calzatura a suola spessa